Post by MaurizioPost by martelloE' l'unico modo per riscattarsi dal vecchio referendum.
Della serie: oramai da tempo in Italia ognuno fa' come cazzo gli pare
(c'e' l'esempio illuminante del partito delle liberta' ....)
Pero', se fra voi c'e' qualcuno che si intende di Costituzione ..
(e l'ho scritta in Maiuscolo ....perche' purtroppo ancora ci credo ....)
Ma ..... dove sta' scritto che i Referendum hanno una "scadenza" ?!?!
Quando e' "scaduto" quello precedente sul Nucleare ?!|?
Cosi', per imparare ......
La sua tesi implicita (che un referendum metta una parola definitiva su
un scelta ...), non ignora solo qualsiasi principio democratico, ma e'
oltretutto ottuso, tipico di chi non e' capace di rivedere una sua
posizione, non importa quanto solenne sia la forma in cui e' stata
fatta. Devo continuare ? ... temo che dovro' farlo ... perche' chi non
riconosce neanche la possibilita' di rivedere anche una propria
decisione, figurarsi poi quelle altrui, probabilmente ha bisogno che le
cose li vengano accuratamente dettagliate.
Primo: spero, che per coerenza, per fare un semplice parallelo, lei sia
contro il divorzio e quindi a favore dell'indissolubilita' del
matrimonio. Altrimenti avremo nuovamente il tipico caso di una
duplicita' di pesi e misure.
Chiaramente, io sono totalmente a favore che uno possa rivedere la
proprie scelte. Che sia stato l'errore di un matrimonio fatto secondo
attese errate, come quello di un referendum fatto in base a convinzioni
e presunzioni cambiate nel tempo, specialmente se entrano in gioco nuovi
decisori (suppongo, sempre per coerenza, che secondo lei, i figli non
possono tenere una posizione diversa da quella dei padri ?).
Elementi per domandarsi, se molti (non lei, perche' e' chiaramente
evidente che lei conferma la sua decisione di allora ... e mi auguro
fortemente che lei non si cosi' giovane da non avere votato allora,
perche' allora la sua tesi di "non volere ridiscutere una decisione
altrui" non merita alcuna considerazione) possano rivedere la decisione
di allora, c'e' ne' sono molti.
Per cominciare la decisione e' stata per molti emotiva, fatta subito
dopo un'evento che oggi risulta decisamente gonfiato dai media di allora.
Poi e' stata fatta nella presunzione che era cosi' "logica" ed
"inevitabile" che l'Italia sarebbe semplicemente stata la prima.
Venti anni dopo e' evidente che l'Italia, se si volta, dietro non ha ...
nessuno ...
Si, e' vero che a parole la Germania delle sinistre ha promesso la
chiusura dei reattori nucleari. Ma 20 anni dopo sappiamo solo che questi
reattori saranno in funzione per altri 10 anni e piu', e non c'e' alcuna
prova che tra 10 anni saranno veramente spenti.
Insomma, ci sono sufficiente elementi, e sono passati un numero
sufficiente di anni, per guardarsi in faccia e domandarsi se forse la
decisione non e' stata un po' avventata ?
Anzi, facciamo pure un po' di solita' esterofilia (che a quanto pare
c'e' solo quando fa comodo ...), e' mai possibile che l'Italia sia
l'unica a fare una "scelta giusta" ? Forse tanto "furba" questa scelta
non e' ... specialmente osservando, dopo 20 anni, che i reattori
nucleari italiano non sono stati spenti per costruire pale eoliche ed
impianti solari, ma ... impianti termoelettrici, per aumentare le
vendite di ENI e compari esteri. Sappiamo tutti che il settore dei
combustibili ha pesantemente influenzato (in passato si sarebbe detto:
corrotto) la politica in Italia. Io arriverei a dire, per sapere chi e'
il corruttore piu' forte, e' sufficiente guardare chi vince in Italia.
Direi che per 20 anni il nucleare ha perso (e di brutto), questo
significa che la corruzione sta nell'altro settore ... quello di
approvvigionamento del settore termoelettrico.
Ma perche' ?
Perche' il nucleare non ha mosso cosi' tanti interessi, da almeno tenere
testa ai petrolieri e gassieri, e ritagliarsi una sua fetta della torta?
Questa domanda e' interessante, perche' tocca uno dei motivi per cui
Francia, Giappone ed ora Cina ed India, ritengono cosi' importante il
nucleare civile. E non e' per motivi militari, perche' nulla impedisce
ai militari di farsi i loro reattori, ottimizzati per produrre plutonio
invece che produrre elettricita' con la massima efficienza a partire
dall'uranio. Interessante e' il caso dell'India, che si e' fatta la
bomba atomica e i suoi reattori nucleari PRIMA di avviare un vasto
programma nucleare civile che punta addirittura all'utilizzo del torio.
Il perche' e' immediato: l'Italia e' una burattino, un paese la cui
politica e' pilotata dall'estero, in questo sicuramente molto aiutato
dalla tipica esterofilia di molti italiani. Percio' gli interessi
guardati sono quelli dei "venditori" oltre confine.
Ebbene, con il nucleare c'e' poco da lucrare.
Per cominciare il grosso del "giro d'affari" e' nella costruzione,
manutenzione e smantellamento degli impianti. Della vendita e
trattamento del combustibile c'e' poco, qualche punto percentuale della
cifra totale in gioco.
Ora, all'estero farebbero affari SICURI, solo con la vendita di uranio.
Infatti, abbiamo visto riguardo agli impianti ? Che l'industria italiana
e' ben in grado di arrangiarsi, mettendo fuori gioco gli interessi
esteri. E non e' un caso che il programma nucleare civile italiano e'
stato ucciso dopo la positiva esperienza di Caorso, un grosso reattore
(830 MW) totalmente italiano. Ma sono in gioco anche alcune licenze
Westinghouse !!! E' allora ? Quanti soldi possono prendersi per una
licenza ? Non siamo mica in presenza di articoli di moda di lusso. Il
costo della licenza sara' qualche punto percentuale sul totale,
nonostante siano cifre enormi.
Ed il termoelettrico ? ... ahhh, qui la storia e' totalmente diversa, la
costruzione degli impianti assorbe la parte minore della spesa totale. E
le nazioni proprietarie di impianti termoelettrici restano grossi
consumatori, vere vacche da mungere, finche' questi impianti saranno in
funzione. Le cifre sono cosi' enormi, che finanziare per milioni, piu'
parlamentari (decine ? tante decine ?) e' una banalita'. E' accaduto ?
Chi lo sa ? ... voi che dite ? E' sicuramente plausibile, e temo/spero
che sia stato cosi'. Temo che sia stato cosi', perche' un enorme debito
pubblico e' la prova che l'Italia ha speso piu' di quanto poteva
permettersi. Spero che sia cosi', perche' altrimenti, visti i risultati
e la loro perseveranza, dovrei pensare, altrimenti che la maggioranza
degli italiani sono degli ... idioti.
Poi la decisione e' stata presa da un minoranza di italiani. Molti non
sono andati a votare, forse per disinteresse, ma forse anche perche' non
avevano ancora preso una decisione. Come possiamo saperlo ? L'unica cosa
certa sono i risultati:
a) Localizzazione d'autorita': 46% degli italiani maggiorenni si era opposta
b) Indennizzi carbone e nucleare: 45% degli italiani maggiorenni era
contraria
c) Contro il nucleare: 41% degli italiani maggiorenni non vuoleva che
ENEL avesse a che fare con il nucleare.
Perche' ho evidenziato "maggiorenni" ?
Perche' 20 anni dopo, sono in gioco anche le volonta' di coloro che
allora erano bambini.
Tra l'altro, che significato da lei al fatto che sull'unico referendum
che aveva una vera valenza anti-nucleare, il C) abbiamo che fino al 5%
di italiani, che avevano risposto si agli altri quesiti, non era d'accordo ?
Ora, se dopo 20 anni:
- gli italiani che allora non si sono espressi hanno finalmente preso
una posizione
- i bambini sono ora chiamati a decidere sul "loro" futuro (non e' la
prima volta che i genitori hanno fatto scelte "nell'interesse" dei loro
figli, che poi i figli hanno ripudiato perche' non rispondeva ai LORO
desideri)
- sono morti un certo numero di coloro che hanno votato contro il
nucleare, e quindi, pace all'anima loro, ma hanno perso il diritto di
interferire sulla condizioni di vita di chi c'e' oggi
Ed ora la domanda, quale e' il metodo democratico, quello previsto anche
dalla Costituzione, tante volte chiamato in gioco impropriamente, per
rivedere decisioni elettorali precedenti ?
La Costituzione Italiana, per quanto riguarda i referendum, ne' prevede
uno solo (tutto il resto sono solo vaneggiamenti di persone ignoranti
della legge):
l'elezione di un parlamento e di un governo che prende le decisioni che
ritengono di essersi impegnati a fare con gli elettori. Punto. Tutto il
resto, firme, petizioni, manifestazioni, assembramenti, ricorsi
giudiziari, minacce, violenze, etc. insomma tutto quello che implica di
prescindere dalla tutela del segreto delle urne elettorale, cioe' che
pretendono di SOSTITUIRSI alla volonta' elettorale, volonta' che si
riforma ad ogni successiva elezione, sono TOTALEMENTE ANTIDEMOCRATICHE.
Se il governo non piace, alla sua scadenza se ne' vota una nuovo. Punto.
Se non vi trovate d'accordo, rassegnatevi o datevi da fare per
convincere gli elettori a non ripetersi. Tutto il resto, come affermare
che una decisione di un referendum (ammesso e non concesso che quelli
sul nucleare fossero "conclusivi") sia scritta nella pietra e non sia
rivedibile da un governo regolarmente eletto, ricorda solo la pietosa ed
insostenibile tesi di quei condomini che affermano che una delibera
condominiale non si puo' rivotare, ma e' definitiva per sempre.
[In realta' e' la tesi di chi, sapendo di essere in minoranza, e di
animo fortemente antidemocratico - si arrampica sugli specchi per
evitare che il ripensamento dei condomini li faccia passare dalla parte
perdente ... un'atteggiamento che per me e' spregevole ... anche se
altri potranno essere piu' comprensivi]
In ogni caso, mi pare di capire c'e' un referendum con cui si dara' la
possibilita' a tutto l'elettorato italiano di "sindacare" l'operato del
governo sul nucleare. Non le basta ?
--
Roberto Deboni
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