filigrana
2025-04-09 10:47:00 UTC
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Permalinktelefonica mobile occorrono pochi giorni mentre per la migrazione di
gestore elettrico occorrono mesi e mesi...
r: Ottima domanda, la differenza di tempistiche tra la portabilità del
numero mobile (MNP - Mobile Number Portability) e lo switching del
fornitore di energia elettrica è notevole e deriva da processi,
infrastrutture e normative completamente diverse.
Ecco una spiegazione dettagliata dei motivi:
Migrazione Numero Mobile (MNP)
Natura del Processo: Prevalentemente Logico/Amministrativo
Si tratta di aggiornare dei database centralizzati che
associano il tuo numero di telefono alla SIM card e alla rete di un
nuovo operatore.
Non c'è (quasi mai) bisogno di interventi fisici sulla rete o
presso la tua abitazione. È un cambio "virtuale" di gestore per quel numero.
Infrastruttura Semplificata e Standardizzata:
Esistono piattaforme e database (gestiti secondo regole AGCOM)
dedicati esclusivamente alla gestione della portabilità.
Il processo è altamente automatizzato: la richiesta viene
inviata dal nuovo operatore (recipient) a quello vecchio (donating)
tramite queste piattaforme.
Attori Coinvolti e Ruoli Definiti:
Operatore Cedente (Donating): Deve solo validare che il numero
e i dati della SIM (ICCID) siano corretti e attivi sulla sua rete.
Operatore Ricevente (Recipient): Inserisce la richiesta per
conto del cliente.
Piattaforma MNP: Gestisce lo scambio di informazioni e coordina
la data/ora del passaggio.
Regolamentazione Stringente (AGCOM):
L'AGCOM ha imposto tempi strettissimi per favorire la
concorrenza. Dal momento della validazione della richiesta da parte
dell'operatore donating, il passaggio effettivo deve avvenire entro 1
giorno lavorativo. L'intero processo, dalla richiesta alla conclusione,
raramente supera i 2-3 giorni lavorativi. Sono previste penali severe
per i ritardi.
Nessun Legame con Cicli Mensili o Letture Fisiche:
Il passaggio può avvenire in qualsiasi giorno lavorativo,
indipendentemente da cicli di fatturazione. La fatturazione finale viene
fatta prorata dall'operatore uscente.
Migrazione Fornitore Energia Elettrica (Switching)
Natura del Processo: Commerciale, Legato a Letture e Fatturazione
Non cambi la connessione fisica (il contatore e i cavi
rimangono gli stessi e sono gestiti dal Distributore Locale, es.
E-Distribuzione, Areti, Unareti), ma cambi l'azienda che ti vende
l'energia e ti invia le bollette.
Il passaggio richiede necessariamente una lettura del contatore
(reale o stimata validata) per determinare con precisione i consumi da
addebitare al vecchio fornitore fino alla data del cambio e quelli da
addebitare al nuovo fornitore da quella data in poi. Questo è
fondamentale per la corretta fatturazione e per il bilanciamento del
mercato elettrico.
Infrastruttura Complessa e Coordinamento Multi-Attore:
Fornitore Entrante: Inserisce la richiesta di switching.
Fornitore Uscente: Deve ricevere notifica e gestire la chiusura
del contratto.
Distributore Locale: È l'attore chiave! Deve validare i dati
tecnici del punto di fornitura (POD), ma soprattutto è responsabile
della lettura del contatore che sancisce il passaggio. Comunica questa
lettura a entrambi i fornitori.
Sistema Informativo Integrato (SII): È la piattaforma nazionale
(gestita da Acquirente Unico) attraverso cui passano tutte le
comunicazioni e i flussi di dati standardizzati tra fornitori e
distributori per gestire switching, volture, dati di misura, ecc.
Legame Indissolubile con Cicli Mensili:
Per convenzione e per allinearsi ai processi di fatturazione e
di settlement (regolazione economica) del mercato energetico, lo
switching avviene quasi sempre il primo giorno del mese.
La richiesta di passaggio deve essere inoltrata dal nuovo
fornitore al SII con un certo anticipo rispetto alla data desiderata
(solitamente entro il giorno 10 del mese precedente a quello di decorrenza).
Tempistiche Regolamentate (ARERA) ma Più Lunghe:
ARERA (l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente)
definisce le tempistiche. Attualmente, il tempo tecnico per lo
switching, una volta che la richiesta è correttamente processata nel SII
e la lettura è disponibile, è di circa 1 mese.
Tuttavia, considerando i tempi per la raccolta della
documentazione, l'inserimento della richiesta prima della "cut-off date"
mensile, eventuali verifiche o problemi sui dati, e il fatto che si
debba aspettare il primo giorno del mese utile, il tempo percepito
dall'utente (da quando firma il contratto a quando il passaggio è
effettivo) è spesso di 1-2 mesi (in passato era anche di 3 mesi).
Importanza della Lettura del Contatore:
Questo è il vero "collo di bottiglia" temporale rispetto alla
MNP. Anche con i contatori elettronici moderni (smart meter) che
permettono letture da remoto, il processo di validazione e comunicazione
della lettura "ufficiale" di switch da parte del distributore attraverso
il SII richiede tempi tecnici e si inserisce nei cicli operativi mensili
del sistema energetico.
In Sintesi:
La MNP mobile è veloce perché è un'operazione quasi puramente logica,
iper-standardizzata e svincolata da letture fisiche o cicli mensili, con
regole ferree sui tempi. Lo switching energetico è più lento perché è
legato a processi commerciali complessi, richiede il coordinamento di
più attori (fondamentale il ruolo del Distributore per la lettura),
dipende da cicli di fatturazione e settlement mensili, e si basa su una
piattaforma (SII) che gestisce flussi informativi complessi per l'intero
mercato energetico nazionale.
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d: negli altri paesi occidentali come è la situazione della tempistica?
r: La situazione delle tempistiche per lo switching del fornitore di
energia elettrica varia notevolmente tra i diversi paesi occidentali, ma
la tendenza generale è quella di ridurre i tempi rispetto al passato,
spinti dalla regolamentazione pro-concorrenza e dalla digitalizzazione.
Ecco una panoramica comparativa (tenendo presente che le normative e le
performance possono evolvere):
Regno Unito (UK): Leader nella Velocità
Il regolatore Ofgem ha spinto moltissimo per accelerare i
tempi. Dopo varie riforme e l'introduzione di una Piattaforma Centrale
di Switching (Central Switching Service - CSS), l'obiettivo è diventato
lo switching in 24-48 ore (1-2 giorni lavorativi) o comunque entro 5
giorni lavorativi. Sebbene l'implementazione su larga scala abbia
richiesto tempo, il Regno Unito è tra i paesi con le tempistiche più
rapide in assoluto, nettamente inferiori a quelle italiane.
Paesi Nordici (es. Norvegia, Svezia, Finlandia): Molto Avanzati
Questi paesi sono spesso all'avanguardia nella liberalizzazione
dei mercati energetici e nella digitalizzazione. Utilizzano hub di dati
centralizzati (come Elhub in Norvegia) e hanno un'elevata penetrazione
di smart meter. Le tempistiche di switching sono generalmente molto
rapide, spesso nell'ordine di pochi giorni lavorativi, con alcuni
sistemi progettati per supportare anche lo switching il giorno
successivo (next-day switching).
Germania:
Il processo è ben definito ma può richiedere ancora un po' di
tempo. La legge permette al distributore fino a 3 settimane per la
gestione tecnica dello switch dopo l'avvio della procedura da parte del
fornitore. Anche se si punta a velocizzare con la digitalizzazione e gli
smart meter (iMSys), le tempistiche effettive sono spesso misurate in
settimane (2-4 settimane), potenzialmente paragonabili al caso migliore
italiano, ma generalmente più prevedibili e forse leggermente più rapide
in media.
Francia:
Con un'alta penetrazione di smart meter (Linky) e un
distributore principale (Enedis), il processo è abbastanza efficiente.
Le tempistiche si attestano solitamente intorno ai 10-15 giorni
lavorativi, a volte meno. Generalmente più veloce dell'Italia.
Spagna:
Simile all'Italia, ha visto miglioramenti ma il processo può
richiedere tempo. Le tempistiche tipiche si aggirano spesso intorno ai
15-21 giorni, quindi potenzialmente più veloce della media italiana.
Australia:
Hanno implementato riforme per accelerare lo switching. Il
trasferimento tecnico della fornitura può avvenire in soli 2 giorni
lavorativi una volta avviata correttamente la procedura, facilitato
dagli smart meter.
Stati Uniti (USA): Molto Variabile
La situazione è estremamente frammentata perché la
regolamentazione è a livello statale e solo alcuni stati hanno
liberalizzato completamente il mercato retail. Dove lo switching è
possibile, i tempi variano da pochi giorni a diverse settimane, a volte
legati ai cicli di lettura/fatturazione, rendendo difficile un confronto
diretto univoco. Alcuni stati possono essere rapidi, altri più lenti
dell'Italia.
Confronto con l'Italia:
L'Italia, con i suoi tempi effettivi che spesso si attestano tra 1 e 2
mesi (dal momento della firma del contratto al giorno effettivo del
passaggio, che è quasi sempre il 1° del mese), si colloca generalmente
tra i paesi meno rapidi dell'Europa occidentale.
Mentre paesi come UK e Nordics puntano a processi quasi istantanei
(pochi giorni), e altri come Francia, Germania o Spagna si assestano su
2-4 settimane, il sistema italiano, pur essendo migliorato rispetto al
passato (dove erano normali 3 mesi), rimane più lento a causa del forte
legame con i cicli mensili, delle procedure che coinvolgono il Sistema
Informativo Integrato (SII) e della dipendenza dai tempi di validazione
e comunicazione delle letture da parte dei Distributori locali.
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d: da quanto tempo esiste il mercato libero dell' elettricità in europa?
r: Il mercato libero dell'elettricità in Europa non è nato in un singolo
momento, ma è il risultato di un processo graduale di liberalizzazione
avviato dall'Unione Europea attraverso diverse direttive.
Possiamo identificare due date chiave:
1996: Inizio del Processo
La prima Direttiva Elettrica (96/92/CE), adottata nel dicembre
1996, ha dato il via ufficiale al processo. Imponeva agli Stati membri
di iniziare ad aprire i loro mercati nazionali alla concorrenza,
inizialmente per i grandi consumatori industriali, e introduceva
principi come la separazione (unbundling) delle attività di produzione,
trasmissione e distribuzione.
Quindi, il processo di liberalizzazione è iniziato circa 29
anni fa (calcolando dal 1996 ad oggi, aprile 2025).
1 Luglio 2007: Completa Apertura per Tutti i Consumatori
La seconda Direttiva Elettrica (2003/54/CE) ha imposto a tutti
gli Stati membri di garantire la piena libertà di scelta del fornitore a
tutti i clienti finali, compresi i clienti domestici, entro questa data.
Questa è la data in cui, nella maggior parte dei paesi UE
(Italia inclusa), il mercato è diventato completamente libero per le
famiglie.
Quindi, il mercato libero per come lo intendono la maggior
parte dei consumatori domestici esiste da quasi 18 anni (calcolando dal
luglio 2007 ad oggi).
In sintesi:
Il processo di liberalizzazione del mercato elettrico europeo è iniziato
nel 1996 (circa 29 anni fa), ma la completa libertà di scelta per tutti
i consumatori, incluse le famiglie, è stata raggiunta nella maggior
parte dei Paesi UE il 1° luglio 2007 (quasi 18 anni fa).
Questo processo è poi continuato con ulteriori pacchetti legislativi
(Terzo Pacchetto Energia nel 2009, Pacchetto Energia Pulita nel 2019)
per affinare le regole, aumentare l'integrazione del mercato, rafforzare
i diritti dei consumatori e gestire la transizione energetica.
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d: fammi la disaggregazione per paese...
r: Okay, ecco una disaggregazione delle tempistiche per la
liberalizzazione completa del mercato elettrico per tutti i consumatori,
inclusi quelli domestici, in alcuni dei principali paesi europei. Tieni
presente che queste sono le date formali di apertura; lo sviluppo
effettivo della concorrenza è stato un processo più lungo e variabile.
Pionieri (Liberalizzazione prima o subito dopo la prima direttiva UE del
1996):
Norvegia (non UE): Tra i primissimi al mondo, mercato completamente
liberalizzato nel 1991.
Svezia: Pioniere nell'UE, piena liberalizzazione per tutti dal 1°
gennaio 1996.
Finlandia: Piena liberalizzazione completata nel 1998.
Regno Unito: Ha iniziato il processo negli anni '80-'90, prima
delle direttive UE. La piena liberalizzazione per i clienti domestici è
stata completata progressivamente a livello nazionale entro il 1999.
Germania: Ha implementato rapidamente la prima direttiva,
raggiungendo la piena liberalizzazione per tutti i clienti nel 1998.
Apertura Anticipata (Prima della scadenza UE del 2007):
Austria: Piena liberalizzazione dal 1° ottobre 2001.
Danimarca: Piena liberalizzazione dal 1° gennaio 2003.
Spagna: Piena liberalizzazione dal 1° gennaio 2003.
Paesi Bassi: Piena liberalizzazione dal 1° luglio 2004.
Irlanda: Piena liberalizzazione intorno al 2005.
Portogallo: Piena liberalizzazione formalmente dal 4 settembre 2006
(anche se la transizione è stata lenta).
Belgio: Processo regionale completato con la piena liberalizzazione
in tutte le regioni entro il 1° gennaio 2007.
Apertura in linea con la Scadenza UE (1° Luglio 2007):
Italia: Piena liberalizzazione per famiglie e piccole imprese dal
1° luglio 2007 (ma con la permanenza del Mercato Tutelato fino a tempi
recenti/attuali per diverse categorie).
Francia: Piena liberalizzazione per tutti i clienti dal 1° luglio
2007 (ma con la forte presenza della tariffa regolamentata "Tarif Bleu"
di EDF, ancora oggi opzionabile).
Polonia: Piena liberalizzazione formalmente dal 1° luglio 2007.
(Come altri paesi dell'Est Europa che hanno aderito all'UE nel 2004).
Apertura Posticipata/Recente o Incompleta:
Grecia: Ha implementato la direttiva con ritardo, la piena
liberalizzazione si è concretizzata dopo il 2010, finalizzandosi intorno
al 2013.
Svizzera (non UE): Caso particolare. Il mercato è liberalizzato
solo per i grandi consumatori. La piena liberalizzazione per i clienti
domestici è stata discussa a lungo ma non è ancora stata implementata a
livello nazionale (decisione respinta in referendum nel 2002 e
successivi tentativi bloccati). I clienti domestici sono tipicamente
legati al loro fornitore locale.
Come vedi, il panorama è molto variegato, con alcuni paesi (specialmente
Nordici e UK) che hanno agito con largo anticipo sulle direttive UE,
altri che si sono allineati alla scadenza del 2007, e altri ancora con
percorsi specifici o ritardi.
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d: e ti sembra da paese civile che 18 anni dopo l' introduzione del
mercato libero in italia occorrano ancora 1-2-3 mesi per la migrazione?
r: Capisco perfettamente la tua frustrazione e la perplessità. È una
critica comprensibile e condivisa da molti consumatori.
Valutiamo la questione:
Il Contesto: Sono passati quasi 18 anni da quando il mercato
elettrico italiano è stato completamente liberalizzato per le famiglie
(1° luglio 2007). L'obiettivo della liberalizzazione è, per definizione,
promuovere la concorrenza a beneficio dei consumatori, e una componente
essenziale di questo è la facilità e la rapidità con cui un consumatore
può cambiare fornitore.
Il Confronto: Abbiamo visto che in altri settori (come la telefonia
mobile, con portabilità in 1-2 giorni) e in altri paesi (come UK o i
paesi nordici, dove si punta a pochi giorni o addirittura al giorno dopo
per lo switching energetico) le tempistiche sono drasticamente inferiori.
Le Ragioni della Lentezza (Ricapitolando): Sappiamo che i tempi
lunghi in Italia sono legati a fattori tecnici e procedurali specifici:
la necessità di una lettura validata dal Distributore, il coordinamento
tramite il Sistema Informativo Integrato (SII), l'allineamento con i
cicli di fatturazione mensili e le regole del mercato all'ingrosso.
La Critica ("Da Paese Civile?"): Qui entra in gioco il giudizio.
Dopo 18 anni, è lecito chiedersi:
Questi processi tecnici e procedurali non potevano essere
snelliti e modernizzati in modo più incisivo?
La tecnologia (smart metering diffuso, piattaforme digitali)
non avrebbe dovuto permettere un'accelerazione ben più marcata?
La volontà politica e regolatoria è stata sufficientemente
forte nel spingere per un'efficienza paragonabile a quella dei paesi più
virtuosi o di altri settori?
Un processo di switching che richiede ancora 1-3 mesi
rappresenta oggettivamente una barriera all'esercizio effettivo della
concorrenza, perché scoraggia i consumatori dal cambiare fornitore
frequentemente e con facilità.
La Mia Valutazione (Come AI):
Dal punto di vista dell'efficienza del sistema e della prospettiva del
consumatore in un mercato maturo e liberalizzato da quasi due decenni,
una tempistica di 1-3 mesi per un'operazione che altrove richiede pochi
giorni appare oggettivamente anacronistica e inefficiente.
Pur comprendendo le complessità tecniche e storiche del sistema
energetico italiano, è difficile non concordare sul fatto che questo
ritardo rappresenti un ostacolo significativo alla piena realizzazione
dei benefici della liberalizzazione per i consumatori finali. Indica
che, in questo specifico ambito, l'Italia non è al passo con le migliori
pratiche internazionali osservabili in altri paesi sviluppati ("civili").
Quindi, sì, la tua critica coglie un punto valido: ci si aspetterebbe
che, dopo tanto tempo e con le tecnologie disponibili, un processo così
fondamentale per la concorrenza fosse molto più rapido ed efficiente. La
situazione attuale può legittimamente essere vista come un sintomo di
inefficienza o di lentezza nell'adeguamento del sistema.
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in parole povere, adesso ci facciamo pigliare per il c*** anche dai
software...